Presentato in Campidoglio, il primo vero manuale sulla violenza di specie realizzato da esperti del settore e a costo zero. Una lucida e impietosa analisi sull’attuale stato di preparazione delle forze dell’ordine a proposito di tale argomento e della pericolosità sociale di chi maltratta animali
Nella maggior parte dei casi, chi maltratta gli animale è un criminale e non un “matto”, che va punito e possibilmente poi risocializzato ma non necessariamente e curato. Questa una delle teorie portanti del manuale presentato giovedì 12 aprile 2018 presso la sala del Carroccio del Campidoglio a Roma, dal titolo Alla radice della violenza di specie, realizzato da Marco Strano, insieme a un gruppo di collaboratori senza aiuto economico da parte di alcuno, pubblico o privato che sia.
“Vanno incentivati i corsi di formazione sul maltrattamento degli animali a cui dovranno partecipare le forze dell’ordine in primis, ma anche volontari di associazioni e semplici cittadini ma, soprattutto insegnare a chi segnalare eventuali maltrattamenti”, ha dichiarato Strano durante l’intervento di preparazione. “Inoltre – ha aggiunto- bisognerebbe apportare una modifica legislativa per cui gli animali non vengano considerati più come oggetti ma come esseri senzienti, basti pensare che fino a pochi anni fa potevano essere pignorati al pari di un televisore o di un divano da un ufficiale giudiziario”. L’iniziativa è stata realizzata grazie al’associazione Aimal Aid Italia, in particolare al suo presidente PierPaolo Cirillo e alla vice Tamara Nale. Sono intervenuti Edgar Meyer, delegato dell’assessore alla tutela e benessere degli animali Giuseppina Montanari, che ha annunciato la formazione di un nucleo di polizia locale specializzato su tematiche zoologiche,
Grazia Francescato già presidente del WWF e dei Verdi e la stessa redazione di FareAmbienteNews che ha posto l’accento sulla mancanza di una banca dati per furti di animali domestici, 35mila all’anno, e totale mancanza di preparazione da parte delle Forze dell’ordine su tale questione così come già accennato in un precedente articolo (https://fareambientenews.it/animali-domestici-35mila-furti-allanno-intelligenza-artificiale-per-contrastate-traffici-sui-social/ ).
Presenti inoltre varie delegazioni di FareAmbiente, le Gez di Roma Capitale, insieme al responsabile provinciale Davide Rondinella, le Gez di Rieti, insieme alla responsabile Simona Muccioli, la vice coordinatrice provinciale di Ascoli Piceno nonché responsabile settore animali della sezione Laudato Sì Roberta Piccolantonio, Antonella Calabrese, presidente di un laboratorio di Roma Capitale e Roberto Ricci, responsabile settore mare.
I “coautori” del manuale sono tutti animalisti esperti e ognuno di essi ha una specifica competenza settoriale e professionale. In particolare per gli aspetti psico-criminologici oltre allo stesso Strano, Dirigente della Polizia di Stato, Psicologo e Criminologo, Presidente Centro Studi per la Legalità, la Sicurezza e la Giustizia che si è occupato del capitolo sulla criminologia della violenza sugli animali, hanno collaborato: Francesca Sorcinelli, presidente Associazione Link-Italia APS, per quanto riguarda la “correlazione tra maltrattamento e/o uccisione di animali, violenza interpersonale e ogni altra condotta antisociale, deviante, criminale” e, Marianna Chessa, psicologa, psicoterapeuta, criminologa, responsabile area psicologia del centro studi per la legalità, la sicurezza e la giustizia, per il maltrattamento degli animali come segno comportamentale prodromico a crimini seriali e altre gravi forme criminali; Francesta Toto, Lega nazionale per la difesa del cane e Antonella Gerbi, Irriducibili Liberazione Animale e M.E.T.A., per “Randagismo e irregolarità nei canili”; Carolina Sala, presidente M.E.T.A.; Silvia Premoli, ufficio stampa e comunicazione LEAL-Lega Antivivisezionista nonché responsabile ufficio stampa VEGANOK Animal Press che, insieme all’avvocato Aurora Loprete ha affrontato il tema dell’accattonaggio con animali, ovvero maltrattamento e sfruttamento da milioni di euro;Pier Paolo Cirillo, Animal AID Italia, che ha scritto su “Il maltrattamento degli animali nel mondo dei circhi”; Ciro Troiano della LAV, lega antivivisezione, su “Criminalità e animali – zoo mafia e “La zooerastia e le forme di sfruttamento sessuale degli animali”; Francesca Zambonin, avvocato, responsabile Avvocatoanimali.it, su “Aspetti giuridici del maltrattamento degli animali”; Michele Pezone, Avvocato della Lega del Cane specializzato nei crimini ai danni degli animali, su “La costituzione di parte civile delle associazioni, una guida operativa”; Adriana Muliere, funzionario di Polizia ed esperta della tutela degli animali su “Procedure operative a attività di polizia giudiziaria nel contrasto al maltrattamento degli animali”; Marco Selmi, medico veterinario e responsabile osservatorio permanente per patologie a trasmissione vettoriale, USL Nordovest Toscana, su “La sorveglianza sui fenomeni di avvelenamento acuto negli animali domestici, aspetti di sanità pubblica veterinaria”; Rosario Fico, medico veterinario, istituto zooprofilattico sperimentale Lazio e Toscana, su “Aspetti medico forensi e di investigazione scientifica nei crimini ai danni degli animali; Anna Cherubini, biologa forense del centro studi per la legalità, la sicurezza e la giustizia e, ancora Marco Strano su “il DNA nelle indagini sugli illeciti nell’ambito del randagismo e della gestione dei canili; Francesco Caccetta, luogotenente dei Carabinieri, Criminologo, vicepresidente del centro studi per la legalità, la sicurezza e la giustizia nonché vicepresidente dell’associazione controllo del vicinato, su “Il metodo del controllo del vicinato nell’ambito della prevenzione e del contrasto al maltrattamento degli animali – Osservazione, tutela e segnalazioni qualificate alle forze dell’ordine”; ed infine Enza Bifera, Pedagogista, su “Un modello educativo per la prevenzione del maltrattamento degli animali – Contenuti operativi e guidelines”. La prefazione è stata curata da Federico Capone Capano, sostituto procuratore a Bari. Il manuale sostiene che “gli animali vengono quindi formalmente tutelati anche quando sono disgiunti da un essere umano (ad esempio sono selvatici). E alla base di tale produzione normativa dovrebbe quindi esserci il convincimento che gli animali possano soffrire fisicamente e psicologicamente degli abusi subiti”.