E’ allarme sociale per l’uccisione di animali d’affezione nell’isola più grande del Mediterraneo, intervengono politici e associazioni tra appelli a escludere Sciacca dal giro d’Italia, appelli a non penalizzare i cittadini e clamorosi sit-in davanti al municipio. Gli interventi di Sgarbi, di Carla Rocchi e di Vincenzo Pepe
Continuano gli avvelenamenti in Sicilia, la polizia municipale di Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, ha presentato una denuncia contro ignoti alla Procura di Marsala dopo il ritrovamento di un cane randagio meticcio, sterilizzato e microchippato dal comune, morto avvelenato vicino la strada 11sima est, nella frazione Tre Fontane.
Sul posto sono intervenuti un veterinario dell’Asp di Trapani e la polizia locale che ha immediatamente avviato la bonifica del territorio comunale. Durissima la condanna espressa dal sindaco Giuseppe Castiglione che ha sollecitato i cittadini a segnalare alle istituzioni “eventuali comportamenti sospetti”.
La scorsa settimana sempre nello stesso comune un altro cane randagio era stato trovato impiccato a un albero in contrada Erbe bianche. La bestiola era stata uccisa dopo essere stata seviziata. Clamorosa l’iniziativa dell’associazione “A…Fido” che se ne prendeva cura che addirittura “offre una ricompensa in denaro a chi saprà fornire prove per individuare i colpevoli”.
Nel frattempo nell’agrigentino, a Sciacca, dopo la strage di cani avvenuta nei giorni scorsi, la Caa Sicilia – Confederazione Associazioni Animaliste, ha organizzato un sit-in per domenica prossima 25 febbraio, dalle 15 alle 17 in piazza Scandaliato, proprio nello spazio antistante il municipio, “per dire basta alla latitanza delle istituzioni che permettono, con le loro inadempienze nei confronti della legge, che nella nostra regione si compia quotidianamente questo scempio”, ha dichiarato il presidente Salvatore Libero Barone.
A tale iniziativa hanno aderito finora, Caa Sicilia, Animalisti Italiani onlus, Anta onlus, Enpa, Iapl Italia onlus, Lav, Lndc Animal protection, Leidaa, Lida, Meta, Oipa, Ugda, Aristogatte, Felici nella coda, I Canuzzi onlus, L’Altra zampa, Nel mondo di Peggy, Randagioioso, Save the World, Tutti per Fido, Upa.
“Purtroppo – continua Libero Barone – la situazione di criticità che non riguarda solo Sciacca ma l’intero territorio siciliano, ha varcato ogni limite di sopportazione e decenza”. “Il nuovo governo regionale, sul quale riponiamo la nostra massima fiducia, prenda in debita considerazione le istanze di cittadini e associazioni animaliste, che ormai stanche e avvilite da episodi incresciosi perpetrati continuamente e costantemente impuniti e stanchi dall’assenza delle istituzioni, auspicano un cambiamento radicale nel segno della collaborazione, che possa ridare dignità ai nostri amici a quattro zampe che meritano rispetto e ben altra sorte”.
“Annullare il passaggio del Giro d’Italia attraverso Sciacca programmato nella quinta tappa della corsa ciclistica”, è quanto chiede invece, Carla Rocchi, presidente dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa) al direttore del Giro Mario Vegni.

Vincenzo Pepe, presidente nazionale di FareAmbiente – Movimento ecologista europeo, ritiene “penalizzante per la città e la popolazione una tale richiesta” e lancia un appello alle autorità regionali e comunali “affinché vengano create adeguate strutture di accoglienza e nel contempo che si inizi una seria campagna di sterilizzazione, di microchippatura e di adozione” e alla magistratura “affinché utilizzi al meglio le sue risorse per individuare gli autori anche per creare un precedente – monito per eventuali emulatori da ogni parte del Belpaese”.
Anche i partiti politici prendono posizione, Lilly Di Nolfo, coordinatrice provinciale agrigentina di Forza Italia Giovani da, sempre impegnata nel volontariato animalista, afferma che “Riteniamo doverosa la piena applicazione della legge 15 del 2000, che già prevede e richiede la responsabilità di precisi soggetti tra Regione, prefetti, Comuni e Aziende sanitarie”.
Vittorio Sgarbi, assessore regionale ai beni culturali, afferma con la sua foga di sempre che “è un gesto di una barbarie inaudita, solo una mente criminale o malata può avere fatto una cosa del genere. Non si può accettare che vengano uccisi degli animali indifesi”.
“Come non si può accettare – continua il critico d’arte – il fatto che una città come Sciacca non abbia un canile, io credo che la Regione stessa abbia il compito di assumersi questa responsabilità mettendo a disposizione le relative somme. Mi auguro, infine, che le forze dell’ordine possano presto risalire all’autore o agli autori di questo gesto criminale”.