200mila euro per tenere a bada in maniera sostenibile lupi e predatori selvatici in Veneto

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Fondi per tecnologie a salvaguardia di specie protette in arrivo dalla Regione Veneto a beneficio di giovani imprenditori a capo di aziende agricole e zootecniche. Fauna selvatica, lupi in primis, saranno tenuti a bada dalla più avanzata tecnologia

 

La Regione Veneto cerca di salvaguardare il lupo stanziando 200mila euro da destinare alle aziende agricole zootecniche. Soldi che serviranno a prevenire e indennizzare i danni provocati da specie protette e fauna selvatica.                                                                Il fondo regionale previsto dalla legge quadro sulla caccia,  sovvenzionerà quelle imprese che adotteranno sistemi di prevenzione, come i recinti elettrificati semi permanenti o mobili e i dissuasori faunistici.

I dissuasori faunistici sono  congegni  applicati in prossimità delle aree di pascolo che permettono di tutelare il bestiame dagli attacchi dei predatori emettendo suoni di vario genere. Il sensore di movimento rivela il passaggio di un animale e attiva i suoni registrati in una scheda di memoria digitale, dove è peraltro possibile inserire un numero elevatissimo di registrazioni diverse. Spari di fucile, abbaiare di cani e voci di persone per esempio. Hanno lo scopo di spaventare eventuali predatori prima che attacchino gli animali da allevamento. 

 

Un dissuasore faunistico per uccelli

Nel biennio precedente questi sistemi di protezione sono stati acquisitati direttamente dalla Regione, mediante le risorse messe a disposizione dal progetto europeo Life Wolfalps che si è ora concluso. A gestire i contributi sarà ora l’ Avepa (Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura) . I contributi regionali, non potranno superare i 10mila euro per progetto e saranno assegnati sulla base dell’istruttoria condotta dalla stessa Avepa. Tra i criteri di priorità ci sono l’età degli imprenditori agricoli (7 punti aggiuntivi sono riconosciuti agli under 40), il non aver beneficiato in precedenza di dotazioni e attrezzature fornite dai progetti europei Life Wolfalps e Life Nature, e praticare l’attività zootecnica in forma vagantiva, come pastori e mandriani di malga.

 

Una mucca da allevamento sbranata da predatori selvatici

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