La legislatura è passata, gli animali nei circhi sono rimasti

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Circensi e animalisti, una disputa infelice. Ebbene si, il dialogo non c’è e forse non c’è mai stato, mentre gli animali stanno a guardare.                                                                Sono diverse le specie che aspettano ignare un chiaro pronunciamento della legislatura italiana, più volte sollecitata da associazioni e categorie, ma da diversi mesi è tutto fermo.  E’ l’aspetto etico, piuttosto che quello prettamente scientifico a costituire la pietra di scandalo nella nostra società.                                                                                    Camera e Senato ancora non si pronunciano definitivamente sul tema più bollente in materia di codice dello spettacolo dal vivo.                                                                      Il clima dell’opinione pubblica rispetto al tema della tutela degli animali è profondamente cambiato, secondo il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, che tuttavia non ha mai sposato pienamente il fronte compatto di richieste giunte dalle associazioni animaliste. Queste infatti, avevano fiducia nell’impegno della vice presidente del senato Rosa Maria Di Giorgi, la quale ha dovuto accontentarsi di una gradualità nella trasformazione dei tradizionali spettacoli circensi in una formula moderna senza animali. Nessuna eliminazione degli animali dai circhi quindi.                                   Il benessere animale prima di tutto, ma su questo tema bisogna capirci chiaro e non distrarsi per le luci della campagna elettorale.                                                                Chi scrive sarà entrato in un circo due volte in tutta la vita, e non è mai stato testimone di espliciti maltrattamenti e neppure segni di questi gli sono mai stati riferiti da medici veterinari.

Si, perché i controlli nei circhi ci sono e sono sempre esistiti, ma con l’espressione maltrattamento molti sottintendono il fatto che animali esotici ricevano pratiche rigide di domesticazione al fine di mostrare al pubblico potenzialità inespresse volontariamente. Sottolineo che sono l’ultima persona in grado di giudicare le pratiche degli addestratori circensi, anzi sarei disponibile se questi volessero rendere partecipi me o FareAmbiente di uno scambio esperienziale, perfino sul posto.                                                                Gli esperti di arte circense sostengono infatti nelle interviste, di operare con i propri animali solo attraverso il rinforzo positivo. Solo in seguito ad un oggettivo confronto conoscitivo sulle pratiche adottate, si potrebbe pensare ad un giusto dibattito pubblico o sul web, nel rispetto della dignità umana e animale.

 

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