Novel Food, per coleotteri e aracnidi al ristorante serve il disco verde dell’Ue

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Se già pensavate di “assaporare” snack a base di bachi e grilli, rimarrete delusi, se speravate in una cena a lume di candela davanti a un succulento piatto di coleotteri (scarrafoni) rimarrete fortemente delusi. In Italia sono ancora fuori legge. Infatti per la  somministrazione a tavola di insetti e derivati bisognerà aspettare il disco verde dell’Ue. “Al momento nessuna specie di insetto o suo derivato è autorizzata a scopo alimentare”, precisano dal Ministero della Salute, nonostante si applichi dall’inizio del nuovo anno il regolamento europeo sui “novel food”.

“Deliziose” tartine a base di vermi

Questo però non significa, spiegano dalla Direzione Generale Igiene, Sicurezza alimenti e Nutrizione del Ministero della Salute, che possiamo già trovare in commercio questi alimenti iperproteici: “l’autorizzazione di un novel food deve essere richiesta alla Commissione europea, seguendo le linee guida recentemente pubblicate dall’Efsa”, l’Authority per la sicurezza alimentare con sede a Parma.                         Nel frattempo, dal ministero, ribadiscono di “non aver avuto ancora nessuna segnalazione di tentativi di vendere in Italia cibi a base di insetti’”.                 “Abbiamo ritenuto che informare le autorità competenti fosse necessario – ha dichiarato il direttore della Direzione Generale Igiene, Sicurezza alimenti e Nutrizione, Gaetana Ferri – soprattutto per evitare che gli interessati iniziassero a procurarseli su canali di commercializzazione come internet”. Il regolamento prevede quindi che gli insetti edibili siano sottoposti a una specifica autorizzazione all’immissione in commercio. Ciononostante, ha precisato la Ferri, “in alcuni Paesi europei come il Belgio c’è una certa tolleranza, ma è una deroga locale che non autorizza a farli uscire da quel contesto”.                                                                                                 E gli Stati membri che hanno ammesso a livello nazionale la commercializzazione di qualche specie di insetto in un regime di “tolleranza” nell’ambito delle misure transitorie, dovranno presentare una domanda di autorizzazione ma “gli Stati membri che ne hanno ammesso la commercializzazione prima del 1 gennaio 2018 possono continuare sul loro mercato”.

 

Spaghetti con insetti

Tuttavia ora, ribadisce la nota ministeriale, “in Italia non è stata ammessa alcuna commercializzazione di insetti”.  Dal punto di vista commerciale attualmente sono circa una decina gli allevamenti che in Italia hanno deciso di specializzarsi su quello che, secondo gli esperti della Fao, sarà il cibo del futuro. Sono concentrati tra il Nord-Est e l’Emilia Romagna, e guardano anche al business della mangimistica e alimentazione animale. “Devono ancora arrivare le linee guida, ma i permessi e le licenze ci sono – ha precisato l’allevatore Luigi Ruggeri, fondatore insieme a Giovanna Cadoni, di Microvita – Potremo allevare solo insetti edibili inseriti nell’elenco, poi sta ai ristoratori adeguar si all’Hccp per l’uso di questi prodotti”.                                     Per il momento quindi non sarà possibile degustare simili prelibatezze e ci si dovrà accontentare ancora della “solita pizza” o della Dieta Mediterranea. A meno che non vogliate utilizzare esemplari allevati in “house” nel vostro giardino o nella vostra cantina, ma cercate di evitate gratuite forme di crudeltà, in fondo “ogni scarafone è bello a mamma soja”.

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