In occasione del suo decimo compleanno FareAmbiente – Movimento ecologista europeo si ritroverà a Roma in Piazza di Pietra per un Meeting nazionale ove si farà il punto sui dieci anni di attività.
Interverranno rappresentanti provenienti da ogni parte d’Italia dal momento che l’associazione è cresciuta a dismisura ed è presente a vario titolo in quasi ogni regione del Belpaese.
“Da Bolzano a Lampedusa” chiosa con una punta d’orgoglio il suo fondatore Vincenzo Pepe.
D Presidente ma il senso di questo Meeting al di là delle candeline?
Lanciare un appello alle future forze di Governo affinché considerino l’ambiente come un valore etico. L’ambiente è vita e la vita non può avere colorazioni politiche. L’ambiente deve essere posto al di sopra delle barriere ideologiche e deve essere salvaguardato in maniera scientifica e ragionevole, considerando l’attuale stato di evoluzione della società umana ed evitando di proporre rimedi estremi e irrealizzabili conditi da campagne di terrorismo mediatico.
D Presidente ma il senso di questo Meeting al di là delle candeline?
Lanciare un appello alle future forze di Governo affinché considerino l’ambiente come un valore etico. L’ambiente è vita e la vita non può avere colorazioni politiche. L’ambiente deve essere posto al di sopra delle barriere ideologiche e deve essere salvaguardato in maniera scientifica e ragionevole, considerando l’attuale stato di evoluzione della società umana ed evitando di proporre rimedi estremi e irrealizzabili conditi da campagne di terrorismo mediatico.
D Quali sono le maggiori campagne condotte dall’associazione da Lei presieduta in questo decennio?
Educazione ambientale prima di tutto, educazione soprattutto alla conoscenza dell’energia, perché conoscendo le varie fasi di produzione e distribuzione dell’energia i cittadini possano capire l’importanza del risparmio energetico; sulla mobilità sostenibile, promuovendo due iniziative legislative, una delle quali andata a buon fine, la salvaguardia della Dieta Mediterranea, concepita come stile di vita prima ancora che alimentare, la salvaguardia del patrimonio artistico-culturale-ambietale, che ho osato definire, tra le ire del mio amico Vittorio Sgarbi, “il vero petrolio italiano” e soprattutto la salvaguardia dell’agricoltura e dell’identità territoriale che sono due cose strettamente connesse poiché quest’ultima è considerata il valore base della difesa del territorio e del suo ecosistema.
D Cosa suggerirà quindi ai futuri governanti?
Di considerare l’ambiente un argomento fondamentale per la ripresa dell’economia italiana, di un’economia improntata sulla sostenibilità e sul basso impatto ambientale perché, se è vero che l’ambiente “non si mangia”, è pur vero che di ambiente si può morire.